Dopo qualche mese di silenzio dall’ultima intervista che LVDG ha raccolto, torniamo in grande stile a proporvi le ormai canoniche 8 domande che indagano nelle storie e nella mente dei giocatori di wargame! Questa volta ai nostri microfoni virtuali si appropinqua Lorenzo Gentile, il “fisico” del boardgame! Cliccando qua troverete il suo canale, io rompo gli indugi e gli lascio la parola!
Vi ricordo che potete proporvi come “intervistati” utilizzando il form che trovate in questa pagina: scrivetemi e vi ricontatterò via mail mandandovi la lista di domande più alcune info.
Se volete leggere le altre interviste della serie, le trovate tutte qui.
Lorenzo Gentile A.K.A. The Boardgame Physicist
Iniziamo con la più classica delle domande: presentati e raccontaci chi sei e cosa fai nella vita.
Ciao a tutti io sono Lorenzo Gentile e nella vita insegno matematica e fisica al liceo Vercelli di Asti. Sono un nerd con la N maiuscola. Giusto per mettere i puntini sulle “i”. 🙂
Come è iniziata la tua passione per i wargame? Raccontaci da dove sei partito, quali sono stati i tuoi mentori, I primi giochi che hai giocato.
Diciamo un po’ per caso. Io sono sempre stato un appassionato di storia militare moderna e contemporanea, in particolare dalla seconda guerra mondiale in poi dato che mio nonno Celso mi raccontava sempre aneddoti legati ad essa. Da lì in poi ho iniziato a cercare di mescolare la passione per i giochi da tavolo con quella per la storia ed ecco i wargame. Mi sono voluto approcciare al mondo dei wargame un po’ per curiosità e un po’ per capire come mai, nella collezione del giocatore da tavolo medio, i wargame siano praticamente assenti. È statisticamente improbabile che a nessuno piaccia la storia come tematica ma nonostante ciò i wargame sono sempre relegati a piccole nicchie di giocatori. Ciò che mi piacerebbe fare, attraverso il mio canale YouTube (Board Game Physicist) é riuscire a convincere le persone che tale mondo non è così distante da quello dei giochi da tavolo più classici.
Ho iniziato da Twilight Struggle essendo appassionato di guerra fredda e ho voluto approfondire grazie al podcast di Marco Mengoli (Aspettando il Giannizzero Nero). attraverso tale podcast ho scoperto i giochi della serie COIN e, in particolare, Fire in the Lake che rimane, a oggi, tra i miei giochi preferiti.
Ho iniziato a parlare di questi giochi sul canale e nelle dirette di Just Games Night Live e ho conosciuto Riccardo Masini con il quale abbiamo fondato (insieme ad altre persone tra cui Il Club della Tovaglia) il gruppo Ludostoria proprio per promuovere il gioco da tavolo storico come accezione più grande, non solo legata agli esagoni.
Oggi invece come vivi l’hobby? Quali sono i giochi che intavoli spesso, le tue abitudini, la tua “game routine”?
Sicuramente li gioco meno di quanto mi piacerebbe perché sono molto impegnato nel ruolo di papà! 🙂
Tolto questo gioco molto i solitari perché mi danno la possibilità di giocare anche se ho pochi minuti al giorno. Per fortuna ho in casa uno spazio dedicato dove posso lasciare tutto intavolato e questo aiuta molto. I giochi che richiedono più giocatori li gioco un po’ più di rado, a volte online (le app di Twilight Struggle e Labyrinth sono fatte benissimo) organizzando la partita con settimane di anticipo.
Reputi che mantenersi informati sulle nuove uscite, le evoluzioni del mercato wargamistico sia importante per un appassionato? Motiva la risposta e se si raccontaci come tu ti aggiorni e quali sono i tuoi canali di informazione preferiti.
Sicuramente è importante ma bisogna anche valutare che quello dei giochi da tavolo (e, anche se meno, quello dei wargame) è un mercato che ha subito un aumento esponenziale del numero di titoli che escono ogni anno. Da qui la necessità di scegliere quali titoli comprare e a quali dedicarsi dato che alcuni richiedono un investimento di tempo e fatica per impararli non indifferenti. Fondamentalmente mi affido a YouTube, il canale di Riccardo ad esempio è tra i miei preferiti. A livelli internazionale seguo anche The Player’s Aid.
Raccontaci uno o più aneddoti derivati da partite, convention, ecc che ti vengono in mente.
Beh uno dei miei preferiti è sicuramente legato a Milano Wargames dello scorso anno (2022). Presentavamo il prototipo di Warfare (il nuovo gioco della WBS di Ciarlo e Amadeo) e più di una persona alla quale l’abbiamo fatto provare se n’è andata maledicendoci (c’era anche Riccardo) perché avrebbero dovuto spendere (altri) soldi. È divertente essere la causa di liti familiari.
Quali sono secondo te gli aspetti maggiormente interessanti del gioco storico? Pensi che esso possa avvicinare le nuove generazioni alla passione non solo per il gioco, ma anche e soprattutto per la storia?
Il gioco storico è un prodotto interessante perché in primis è un vero gioco, nel senso che diverte ed intrattiene e, come sottoprodotto, insegna qualcosa. Imparare (in generale) “senza accorgersene” è il miglior modo di imparare. Sono anni che cerco di promuovere il gioco storico anche a scuola, è troppo interessante e divertente, non può lasciare indifferenti.
Che consigli daresti a un neofita che si approccia a quest’hobby per la prima volta? Quali giochi gli consiglieresti per iniziare e perché?
Io ho avuto un percorso un po’ atipico nel mondo dei giochi da tavolo e dei wargame dato che ho iniziato con giochi tutti di un certo peso. A chi si approccia direi, in primis, di identificare il periodo storico a cui sono maggiormente interessati. Il mercato ormai è così variegato da permettere una scelta davvero ampia.
Secondariamente bisogna valutare il gruppo di gioco. Per giocatori solitari Pavlov’s house (e tutta la serie Valiant) è un ottimo punto di ingresso, se poi si intende fare il salto la serie D-Day at (iniziando da Omaha) è quanto di meglio possa esserci.
Da due giocatori Twilight Struggle e Labyrinth possono introdurre al genere, o anche i vari Undaunted. In questo caso il salto lo si potrebbe fare con titoli quali From Salerno to Rome o i giochi di Mark Simonich.
Ti lascio lo spazio per scrivere ciò che vuoi a chi ci legge!
Vorrei solo dire che il mondo dei wargames offre davvero tanto per un pubblico estremamente variegato. Cercate di “diffondere il verbo”, se la comunità acquisisce giocatori vuol dire che possiamo giocare di più tutti! 🙂
