[AAR] Polis: non è andata bene per Sparta

A Natale il mio amico e compagno di innumerevoli partite Eugenio mi ha regalato l’edizione riveduta e rinnovata di un grande classico (ormai introvabile) del genere weuro, “Polis: fight for the egemony”, che nella versione di Devir ha preso il titolo solo di Polis. Il gioco lo conoscevamo già e l’avevamo già giocato parecchie volte su BGA, come scritto qui, ma intavolarlo finalmente in versione fisica è stato davvero bello, una vera gioia per gli occhi e la mente!

Il gioco è complesso e tirato, sia perché la gestione delle risorse è sempre al limite, con il grano, l’argento e i Punti Prestigio che non bastano mai (MAI!), sia perché è un gioco che non perdona una mossa sbagliata e se rimani indietro, non recuperi più. E in effetti è quello che mi è successo in questa prima partita con Sparta: gli ateniesi di Gege hanno preso il volo molto presto ed è stato quasi impossibile recuperare, a causa di una strategia di pianificazione sbagliata e alcune campagne militari partite bene ma che sono finite malissimo.

TURNO 1

Sparta si allarga subito in molte direzioni, mandando il Proxenos a fomentare la guerra civile a Pydna, in Makedonia, spostando successivamente i suoi tre opliti nella regione per riscuotere le tasse, dopo aver fatto la stessa cosa in Lakedaemon; Atene crea nuovi mercanti, inviandone uno in Thraki per commerciare grano, riscuote le tasse in Attika e Ionia e grazie ai porti di Chios crea una nuova Galea da inviare in Noties sporades, per cercare di contrastare la presenza delle navi spartane in Myrtoon pelagos. Intanto gli spartani inviano loro mercanti in Aegyptus e Illyria, per cercare di commerciare il grano che serve per sfamare la popolazione e del quale sono sempre carenti.
All’inizio del primo turno Xerses I primo viene assassinato, rendendo il mercato della Persia chiuso per questo turno

Il primo turno di gioco è sempre di preparazione in quanto non è possibile darsi battaglia e le due fazioni cercano di pianificare un motore economico sostenibile che consenta loro di gestire i conflitti e le sfide dei turni successivi in maniera efficiente. Sparta inizia la partita senza grano nei magazzini e in una regione in cui i campi non sono molti. Per questo, la necessità primaria per lo spartano è di trovare frumento con il quale sfamare la popolazione delle sue città (che ricordiamolo, è uno dei due indicatori, insieme ai Punti Prestigio, con cui si vince la partita alla fine del terzo turno). Dal canto suo, l’ateniese non possiede argento, una risorsa fondamentale per ovviare alle inevitabili carenze di materiali.

Turno 2

Il governo di Pericle ad Athinae fa iniziare un grande turno 2 per gli ateniesi, che riusciranno a invitare nella loro capitale Socrates e Protagoras grazie al vantaggio di fazione dell’evento. Korinthos, preoccupata dall’espansionismo ateniese, invita Sparta a inviare alcuni opliti di supporto nella regione di Megaris.
Sparta decide di perdere Pydna per concentrare le risorse sempre scarse per sfamare la popolazione del Peloponneso. Spostando il proxenos a Gela, in Sicelia, fomenta una guerra civile, per poi spostare gli opliti precedentemente stanziati in Makedonia sull’isola, che diventa il granaio spartano grazie all’esazione dei tributi. Atene si espande invece in Thessalia, grazie alla guerra civile fomentata dal suo proxenos a Nafpaktos. Dopo aver relcutato nuovi opliti in Athinae, forse preoccupati della presenza spartana in Megaris, Atene sposta ben tre soldati in Thessalia, per riscuotere tasse e accumulare argento con il quale riesce ad attrarre Socrates e Protagoras nella propria sfera di influenza, iniziando a mettere in cascina un bel po’ di Punti Prestigio. A corto di grano, come sempre, Sparta investe legname nella creazione di una nuova galea da piazzare in Myrtoon pelagos, così da ridurre la popolazione cittadini e avere meno bocche da sfamare.

In questo turno il distacco tra me e Eugenio si fa già molto ampio. Complice l’evento a lui favorevole, Eugenio investe molte risorse per pagare i due filosofi Socrate e Protagora, assicurandosi un bel bottino di Punti Prestigio subito e a fine partita. Io non riesco a stargli dietro in questo, preoccupato come sono di dover accumulare grano per la mia popolazione e contemporaneamente sempre in deficit di Punti Prestigio (che, per inciso, non fanno solo Punti Vittoria a fine partita, ma sono la risorsa con la quale si pagano le azioni militari, come muovere opliti o galee, riscuotere tributi o porre sotto assedio città avversarie o neutrali. Inoltre, cosa ancora più importante, se un giocatore rimane senza Punti Prestigio innesca automaticamente in fine partita, con conseguenze di solito nefaste). Ancora niente battaglie, ma solo una guerra di nervi.

Turno 3

L’evento di questo terzo turno lascia entrambe le fazioni indifferenti: Sparta non possiede argento dopo il 2° turno, mentre Atene ha grano in abbondanza e non vuole investire altro argento per acquistare cibo dalla Lega delle Poleis.
Con una mossa a sorpresa, gli spartani sbarcano in Thessalia passando dal mare, per cercare di mettere sotto assedio Nafpaktos e prendere in ostaggio il proxenos ateniese.
La battaglia prosegue senza esclusione di colpi. La superiorità in terra degli spartani per un attimo sembra far propendere l’ago della bilancia a favore della grande Sigma, ma poi alcune manovre potentissime (leggi, ottime giocate di carte da parte di Eugenio e mani disastrose da parte mia) portano all’annientamento della forza di invasione e la fine delle speranze espansionistiche spartane.
Mentre Atene riesce a costruire ad Athinae il teatro di Skini (dando la spallata definitiva in termini di Punti Prestigio alla partita), un’ultima mossa azzardata quanto stupida porta Sparta alle porte della città avversaria con un esercito numericamente superiore.
Nonostante la superiorità numerica, gli spartani vengono sconfitti e decidono di ritirarsi, lasciando sul campo tre opliti e molte lacrime. La fine della partita si avvicina inesorabilmente, mentre ormai Atene (e Gege) sono irraggiungibili.
Mentre la campagna in Attika finisce male per Sparta, Atene continua a commerciare in Persia e Elixinos, finanziando così la costruzione del teatro in Athinae. Il proxenos ateniese fomenta intanto una guerra civile a Epidamnos, mentre quello spartano abbandona una ormai persa Gela (la mancanza di cibo ha fatto uuscire la città dalla lega spartana) per recarsi a Ardira, nel tentativo di fomentare una guerra civile che però non vedrà mai la luce, poiché le risorse per finanziarla non arrivano e la partita finisce. Da notare in alto a sinistra come i notevoli scambi effettuati da Atene abbiano fatto lievitare i prezzi dei mercati internazionali (soprattutto quello del vino).

Le due campagne militari che ho intrapreso in Thessalia e Attika servivano da una parte ad accumulare Punti Prestigio e dall’altra a rubare quanto meno Nafpaktos al controllo di Gege (se fossi riuscito anche di Chalkis in Attika), per togliergli popolazione e quindi punti. Tutto inutile, come dimostrano le immagini qua sopra. La partita si chiude 29 a 10 per Eugenio, che trionfa su un misero aspirante grognard spartano.

Questo Polis è davvero un gran bel gioco, difficile e tosto. L’asimmetria lo rende davvero godibile e rigiocabile e la veste grafica ti fa sentire davvero immerso. Accumulate abbastanza partite arriverà anche la recensione, nel frattempo vi auguro un buon 2022, che sia ricco di partite e gioco storico!

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