Ieri è stato un bel giorno per la mia ludoteca: insieme a Balance of Powers, infatti, avevo ordinato anche questo bel gioco di mamma GMT ambientato in Vietnam nel 1965 e che vede protagoniste le forze americane della 1° divisione di cavalleria aerea e una divisione dell’esercito Nord Vietnamita durante i primi scontri di quella che sarebbe stata chiamata dagli storici la Guerra del Vietnam. Le due formazioni si scontrarono per il predominio nella valle di Ia Drang, nella provincia di Pleiku, nel Vietnam del Sud.

Silver Bayonet: the first team in Vietnam, 1965 (SB per gli amici) è la riedizione di un gioco GMT del 1990 che ha vinto anche il 1990 Charles S. Roberts Best Post-World War II Board Game Winner, edito sempre da GMT games nel 2016 e ideato da Gene Billingsley e Mitchell Land. Non starò a fare un excursus storico sulla battaglia di Ia Drang,me lo riserverò per la recensione o qualche AAR che sicuramente vedrà le pagine del blog, tuttavia è interessante sapere almeno di che si sta parlando.
La Battaglia di Ia Drang, operazione Silver Bayonet (appunto) è considerata la prima battaglia campale della Guerra del Vietnam combattuta da unità di grandi dimensioni: la 1° divisione di cavalleria aerea degli Stati Uniti è stata resa famosa dal libro del colonnello Hal Moore “We were soldiers once… and young“, da cui è stato tratto il film “We were soldiers” di Randall Wallace e con Mel Gibson, così come gli eventi intercorsi dal 23 ottobre al 27 novembre 1965: gli elicotteri chinook, le pattuglie nell’intricata foresta vietnamita, le incursioni dei Viet Cong… insomma, un’iconografia a cui tanto cinema di Hollywood ci ha abituato, ma che per gli uomini statunitensi e vietnamiti che vissero quei terribili giorni è verità e, per chi ancora in vita, un ricordo vivido e straziante.

Ho aperto la scatola e non ho potuto trattenere l’effetto wow: tenete conto che ho pagato il gioco 36.88 euro più iva dal sito “I Giochi dei Grandi“, quindi mi aspettavo un gioco dalla componentistica semplice… niente di più sbagliato! Ecco alcune considerazioni a caldo:
- Dentro alla scatola c’è una tonnellata di roba: due countersheet, un d10, un bel manuale a colori classico della GMT (di quelli “a nido”, per intenderci), 15 player cards plastificate, due fogli A3 plastificati che fungono da schermi divisori e una sontuosa e bellissima mappa montata: per il prezzo a cui viene venduto il gioco e per la qualità dei componenti, questo prodotto è un vero affare.
- La mappa è stupenda, punto. Ormai in molti giochi c’è la mappa montata e non il classico foglio mappa da appiattire con la lastra in PVC, ma qui siamo allo stato dell’arte. Non conosco la versione del 1990 quindi non posso fare paragoni, ma a me questa del 2016 mi ha davvero esaltato e ho passato un bel po’ di tempo a scorrere le dita su di essa, leggendo nomi di villaggi vietnamiti, seguendo i corsi delle strade, e perdendomi in quella giungla (ahaha) di esagoni… davvero, meravigliosa.
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- Si tratta di un gioco a bassa densità di counter, il che va benissimo, anche perché non si può sempre giocare con 2000 pedine: sono bellissimi, tra i più belli che abbia visto finora (Mark Simonitch è una garanzia dell’hobby) e fanno davvero un figurone su quella mappa stupenda (l’ho già detto che mi piace, questa mappa incredibile?)
- La quantità di player aid card è tanta, e subito non capivo il perché, ma quando l’ho capito, mi sono picchiato sulla fronte e ho pensato: geniale! Sì, perché a parte le solite TEC e CRT (di due tipi diversi in base al tipo di attacco, assault o maneveur) e altri recap delle regole, sulle aid card, fronte e retro, vi sono stampati gli scenari del gioco, che vanno da quelli introduttivi, a quelli intermedi ai giochi campagna. Su di essi vi è stampato il setup della missione, vi vengono posizionati i rinforzi disponibili nel suo svolgimento e le regole speciali, come condizioni di vittoria particolari ecc. In alcuni di essi addirittura si giocherà direttamente sulla aid card anziché sulla mappa e confesso di non vedere l’ora di scoprire come questo sistema funzioni nel dettaglio!
- Le due fazioni coinvolte sono asimmetriche e daranno grande varietà, sia al gioco in solo che a quello 1vs1: se da una parte gli americani avranno dalla loro un volume di fuoco enorme e la grande mobilità tipica della cavalleria aerea trasportata dagli elicotteri, dall’altra i Vietnamiti saranno esperti di guerriglia nella giungla e nelle imboscate, oltre che nel muoversi senza essere visti (con una meccanica di movimenti nascosti tutta da scoprire).
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Non lo nascondo: ho una gran, gran voglia di intavolare questo gioco. Spero di riuscire a convincere qualche compagno di gioco a farlo, nel frattempo mi consolerò con la modalità solitario e, come al solito, giocando tutti gli scenari previsti per due giocatori sdoppiandomi e interpretando entrambi i ruoli (con buona pace della mia sanità mentale). La mappa, i counter, gli scenari sempre diversi… ma di cosa stiamo parlando? Sulla carta e dalle prime impressioni, sembra di essere al cospetto di un vero capolavoro… ma! non bisogna lasciarsi prendere dall’hype, sappiate solo che vi aspettano parecchi post sull’argomento, nei prossimi mesi! Hype hype hype!!!