Il tema della Prima Guerra Mondiale, lo ammetto, non ha visto poi tanto il mio tavolo di gioco. Il titolo che ultimamente sto affrontando su questo tema ma, ahimè, solo virtualmente tramite VASSAL, è Paths of Glory, quel capolavoro del gioco card driven edito da GMT con la firma di Ted Raicer che, a distanza di vent’anni dalla sua pubblicazione, fa ancora scuola. In attesa venga data alle stampe la 7° edizione di PoG, mi sono detto: “perché non cimentarci in un gioco che copra tutto questo scenario storico?”. Ed ecco qua (da leggersi con il tono di Gus Portokalos): Balance of Powers bussa alla mia porta prepotente, in mano a un sapiente corriere, pronto per raggiungere il mio tavolo.
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Balance of Powers, firmato da John Gorkowski e pubblicato da Compass Game nel 2015, è un gran strategico che promette di poter affrontare tutto il primo conflitto globale in una scala tutto sommato accettabile e in un tempo relativamente contenuto: si tratta comunque di quello che viene classificato come “monster game” e anche se stiamo parlando di circa 900 counter (numeri lontani dai titoli della TSWW della Diffraction, con le loro 4000+ pedine) il gioco campagna si dovrebbe attestare sulle 24h di durata, a patto che i giocatori conoscano le regole e non siano afflitti da una terribile paralisi da analisi.
Ieri mi è arrivata la scatola e l’ho aperta, defustellando anche i counter e dando una bella occhiata alle cose che ci sono all’interno. Qualche impressione:
- il manuale, a colori e ben impaginato su due colonne, mi sembra ben scritto e ci sono anche alcuni esempi molto belli da seguire, quasi degli AAR corredati di regole; la densità di regole mi è sembrata accettabile per un titolo del genere e non particolarmente soverchiante: di fronte a manuali come quello di World in Flames, questo sembra robina, con le sue circa 60 pagine di cui 20 e più di scenari. Ho visto sul BGG e sul sito della Compass che nel 2017 sono state pubblicate delle living rules con tutte le errata al posto giusto: cosa chiedere di più?
- i counter mi sono sembrati più sottili rispetto allo standard a cui sono abituato: si tratta del primo gioco di questo editore che compro e non posso fare paragoni su altre sue produzioni, tuttavia se paragonati ale pedine classiche GMT siamo su un livello qualitativo leggermente inferiore. Gli stack sembrano comunque essere buoni e maneggiabili, vedremo come si comporteranno i segnalini sul campo.
- uno dei principali difetti che vengono attribuiti a BoP è la grafica dei suoi counter: infatti gli autori hanno deciso di optare per un’iconografica diversa rispetto alla solita NATO a cui siamo abituati: abbiamo dunque le sagome degli elmetti o dei copricapi per quanto riguarda i corpi di fanteria, mentre per i mezzi navali, corazzati e aerei abbiamo le sagome di vari colori, in base al colore di sfondo della pedina. A me non crea particolare disturbo, so che girano in rete file che si possono stampare per avere gli stessi counter ma con i simboli NATO, per chi si trovasse in difficoltà con il sistema adottato qui. Ho trovato alcuni colori, che differenziano le potenze maggiori, un po’ difficili da distinguere tra loro: il verde dei turchi e l’oliva degli USA non è molto diverso, ma è anche vero che non si troveranno (a meno che non si siano create situazioni paradossali e antistoriche) sugli stessi fronti, quindi basta defustellare e imbustare in ziplock diverse per facilitare il setup iniziale e via.
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- Le tre mappe principali sono davvero belle e coprono una grande area dell’Europa e del Medio Oriente, le ho provate a stendere per terra sul tappeto del salotto e con mia costernazione non ho un tavolo che, nel setup previsto, possa contenerle tutte e tre. Si tratta di un problema superabile, poiché anche se non sono allineate la giocabilità non ne risente, a differenza del colpo d’occhio! Mi sarei aspettato una presenza più grande di città, anziché solo, come mi è parso di vedere a una prima occhiata, le capitali delle varie fazioni più alcuni punti chiave (come il forte di Liegi). Il tutto mi sembra ottimo e funzionale, anche se alcune zone, come i deserti, presentano un contrasto tra lo sfondo del terreno e la griglia esagonale forse poco marcato, rendendo un poco difficoltoso distinguere quest’ultima.
- La mappa navale globale, astratta e particolarissima, mi ha intrigato alquanto: non vedo l’ora di vedere come si comporteranno le varie flotte su quello che sembra un quadro di pittura contemporanea! La mappa coloniale africana, che porta la scala degli esagoni a 250 miglia per lato, mi è apparsa subito interessante e sinceramente non vedo l’ora di scoprire come si integri con il resto della rappresentazione.
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Nell’elenco qui sopra ho evidenziato qualche primo pensiero che ho avuto aprendo il gioco e esaminandone i componenti: ovviamente si tratta di impressioni preliminari! Inutile negarlo: non vedo l’ora di sedermi a studiare BoP. Il suo sistema di combattimento è intrigante (si combatte a terra, in aria e in mare, sulle spiagge e sulle montagne… rieccheggia un personaggio storico che con le due guerra mondiali ha avuto molto a che fare, non è vero?) e anche l’aspetto diplomatico, sociale ed economico sembra simulare abbastanza bene lo sforzo bellico, l’opinione pubblica e il complesso gioco di intrighi che si svolsero mentre le truppe combattevano per la loro nazione e la loro vita.
L’opportunità data dai vari scenari, cioè di giocare partite da due/tre ore, anche senza giocare il lungo gioco campagna, rende la portata di questo gioco ancora più ricca e succulenta: aspettatevi tonnelate di contenuti nei prossimi mesi su Balance of Powers!