[AAR] Pacific War – Engagement Scenario n. 04: Invasion of Burma

Prosegue lo studio matto e disperatissimo della Opera Maxima di Mark Herman: questa volta voliamo nella fitta jungla della Birmania per cercare di aiutare i giapponesi ad avere ragione delle truppe inglesi asserragliate a Rangoon… inutile dire che non c’è stato verso! Questo scenario utilizza tutto ciò che abbiamo imparato finora, quindi il combattimento aereo, quello terrestre, la procedura per il FLAK ecc. Personalmente l’ho trovato divertente, anche se ovviamente il suo obiettivo non è quello di divertire ma di ainsegnare, di assimilare procedure, farci prendere sempre più confidenza con le complicate tabelle e le procedure che, siccome si tratta di una simulazione strategica bella profonda, ovviamente sono dettagliate e per questo a prima vista un po’ ostiche! Fuoco alle polveri, si comincia!

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La situazione iniziale: A Saigon un’unità di bombardieri giapponese è pronta a dare manforte alle truppe stanziate a Tavoy, dove la larga base nipponica ospita anche il terzo Kokutai di caccia. Le truppe inglesi e indiane, asserragliate nelle piccole basi intorno e dentro Rangoon, attendono l’assalto giapponese. .

L’assalto alla Birmania si inseriva nell’ottica di due piani distinti giapponesi, ossia l’assalto e la cacciata delle potenze occidentali dall’area geografica che i nipponici consideravano nella propria sfera di influenza (quindi tutta l’area del Pacifico) e, più nel particolare, la possibilità di utilizzare le basi birmane per attaccare da sud la Cina di Chiang Kai-shek (oltre che fungere da possibile base avanzata per l’assalto all’India britannica). Nella realtà la campagna, che durò 4 anni a causa di diversi motivi (riassunti rapidamente: il clima monsonico dell’area, decisamente inadatto ai combattimenti; le numerose malattie che afflissero entrambi gli schieramenti; la scarsa cooperazione tra Stati Uniti e Cina; l’attenzione maggiore riservata agli Alleati al teatro europeo; i problemi interni del Raj britannico) fu un successo strategico iniziale schiacciante, per i giapponesi: già a marzo del 1942 controllavano infatti la capitale Rangoon.

La cartina mostra l’avanzata giapponese nella campagna di Birmania nei primi mesi del ’42. Si noti che, rispetto alla fotografia del gioco subito sopra, la prospettiva è diversa, poiché l’orientamento della mappa di Pacific War è dalla prospettiva statunitense, il margine superiore della mappa di gioco è perciò l’Ovest! In questo quarto scenario muoveremo la 33° e la 55° divisione giapponese, che mossero dalla connivente Thailandia. [Fonte: Di Charles F. Romanus, Riley Sunderland – http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA-CBI-Mission/USA-CBI-Mission-3.html%5D

Lo scenario consiste in due Battle Cycles in cui l’obiettivo per il giocatore è controllare, alla fine di essi, l’esagono 5011, Rangoon. Anticipazione per il lettore: vincere questo Engagement scenario è davvero dura. Anche se le forze a disposizione sembrano molte, l’avversa condizione del terreno sul quale si combatte (jungla) che favorisce il difensore, oltre alla sfiga immeritata e sempre presente ai dadi (aaaah, la cosa che tutti i wargamer dicono!) schiacciano ogni velleità di vittoria; tuttavia!, ciò che è importante è il viaggio, la capacità quindi di sfruttare questo sistema di apprendimento graduale per immergersi nei meccanismi di PW. Questo è un gioco che si dispiega piano piano e si lascia gustare con calma, non è un gioco che si può approcciare con fretta, con la stupida credenza che ci vorrà poco per dominarlo: la curva di apprendimento è ripida, ma è anche così che deve essere. Questo è un hobby che necessita tempo e sebbene io sia un estimatore di boardgame e videogiochi, quando mi dedico a questa passione so che ogni minuto speso serve ad apprendere, ad imparare, a godere del piacere di prendere le cose con calma. Ok, scusate la digressione, torniamo a noi.

Una prima missione aerea delle forze aeree giapponesi riesce, nonostante venga avvistata dalle truppe di terra stanziate a Moulmein (la 1° divisione britannica), a scompaginare le fila degli inglesi, lasciandoli presto preda delle truppe nipponiche che, spuntando dalla jungla con le armi spianate, assediano la piccola base in loco e obbligano i nemici alla fuga verso Rangoon.

La missione aerea giapponese
La battaglia per la base di Moulmein ha inizio: a destra i giapponesi, si noti che la 1° divisione inglese è broken, cioè “dispersa, scompaginata”: questo significa che i combattimento ha dei pesanti malus e, se costretta a ritirarsi, subisce perdite aggiuntive!
L’attacco è un buon successo giapponese: gli inglesi subiscono delle perdite e sono costretti a ritirarsi (a Rangoon, che è adiacente) mentre la lead unit giapponese (la 33° divisione) ha subito 2 danni.

A questo punto gli inglesi lanciano una missione aerea per cercare di contenere l’avanzata giapponese che però non riesce nell’intento, per cui inizia il secondo Battle Cycles, dato che le truppe inglesi e indiane, asserragliate dentro a Rangoon, non si muovono e non tentano di contrattaccare (ne hanno ben donde: in attacco subirebbero il malus della jungla e non ne hanno nessuna intenzione).

Viene lanciata una seconda missione aerea giapponese, stavolta con destinazione la capitale birmana: l’obiettivo degli alti comandi giapponesi è quello, ovviamente, di fiaccare le truppe britanniche prima dell’assalto finale!

La 17° divisione indiana viene massacrata dai bombardamenti giapponesi.
La battaglia per la conquista di Rangoon ha inizio!
Un tiro disastroso, nonché una disparità di forze importante, produce questo risultato: la 33° divisione di fanteria giapponese è a uno step dalla distruzione, mentre la 55° ha perso quasi metà dei suoi effettivi; ma ciò che è peggio, i giapponesi vedono sfumare la possibilità di prendere Rangoon – e vincere lo scenario!

A questo punto ci sarebbe ancora una Air Mission britannica, ma do forfait poiché siamo alla fine del secondo ciclo di battaglia e non ho più possibilità di vincere.

La coordinazione interforze tra Aria e Terra si dispiega in tutto il suo splendore: una pianificata avanzata via terra non può prescindere dalla copertura aerea che cerchi di indebolire il nemico prima dell’assalto: la particolare struttura del turno infatti inserisce le Air Missions del giocatore che ha il vantaggio subito dopo il movimento delle truppe di terra e subito prima dei combattimenti di terra, ma prima di movimenti e missione aeree del giocatore in svantaggio, per cui è facile intuire l’importanza strategica di pianificare una avanzata coerente delle proprie conquiste; le basi aeree diventano fondamentali nelle retrovie del fronte, poiché consentono di tenere gli aerei a portata quando servono… pianificare e scegliere con cura le direttrici di avanzata è fondamentale, e questo veloce scenario lo dimostra.

Man mano che apprendo il gioco, più mi viene l’acquolina! Adesso chiudo il pc e vado a fare il setup del prossimo scenario! Evviva!

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