[HYPE] Enemy Action: Ardennes

Ultimamente ho scritto un po’ di articoli di HYPE e mi rendo conto di essere rimasto indietro con le varie serie di post che dovrei seguire con più assiduità (parlo della Storia nelle Carte, degli AAR su Silver Bayonet e in generale delle Recensioni), ma è anche vero che sto giocando molto ultimamente (buona cosa!) e contemporaneamente sono arrivati molti nuovi giochi nella mia ludoteca… con la promessa di essere più assiduo nella scrittura, mi inoltro dunque nell’ennesimo articolo di anteprima e prime impressioni su un titolo a cui davo la caccia da molto tempo e su cui finalmente ho messo le mani: Enemy Action: Ardennes, di quel geniaccio di John Butterfield ed edito da Compass Games.

[Fonte BGG]

Aspettavo Enemy Action: Ardennes (EEA d’ora innanzi) con trepidazione poiché, sebbene la sua pubblicazione sia recente (2015), da un lato era praticamente irreperibile se non con qualche dose di fattore C in qualche mercatino dell’usato (io sono sprovvisto di fattore C) e dall’altro perché rappresenta un salto addentro al gioco in solitaria di qualità. Butterfield è famoso per i sui sistemi di gioco che consentono di simulare con una ampia dose di realismo e profondità scenari bellici di grande importanza e (per noi che li viviamo sul tavolo da gioco) di grande divertimento; i suoi giochi sono sempre dei gioiellini e non nego di essere un suo fan fin dalla mia prima esperienza con D-Day @ Omaha Beach. La cosa che mi piace di più del design di John è che trova sempre il modo, almeno per ciò che ho provato io finora, di bypassare i dadi (o quasi), rendere il flusso di gioco schematico in modo da essere facilmente assimilato pur non rendendolo mai prevedibile e scontato ne noioso e ripetitivo: questo risultato lo raggiuge con il sapiente uso delle carte per attivare i nemici e risolvere le azioni sulla mappa delle Intelligenza Artificiale.

[Fonte: BGG]

EEA racconta la storia dell’operazione Wacht Am Rein, o Guardia al Reno, grazie alla quale Hitler , nel dicembre del ’44, sperava ancora di riuscire a dividere in due le forze alleate che minacciavano la Germania dopo l’operazione Overlord e riconquistare il fondamentale porto di Anversa, grazie a una manovra a tenaglia che avrebbe colto di sorpresa i comandi nemici. La storia ci racconta che dopo i successi iniziali, dovuti alla sorpresa e al panico con cui reagirono i soldati (e i comandi, eccezion fatta forse per Patton, che grazie anche al suo ufficio di intelligence aveva previsto una eventualità del genere) inglesi e americani, la situazione di ribaltò abbastanza in fretta, grazieall’afflusso di enormi rinforzi alleati, che resero impossibile la speranza di una riuscita del piano tedesco già dai primi giorni dopo l’inizio dell’assalto; anche la scarsa disponibilità di carburante e l’inesperienza di alcune divisioni (e di molti ufficiali) da parte tedesca fece sì che il piano si trasformò in disastro per i nazisti.

Dopo aver giocato la German Solo Mode negli scenari “The initial assault” e “The Allied surprised“, che coprono rispettivamente il primo giorno di operazioni (16 dicembre, 1 turno) e i primi 3 giorni della battaglia (16-18 dicembre, 3 turni), posso fare alcune considerazioni.

  • Innanzitutto i materiali: wow! C’è una tale quantità di roba nella scatola da lasciare a bocca aperta. Il gioco è giocabile in tre modalità: 1vs1, german solo mode, allies solo modo. Ognuna delle modalità ha un suo manuale di regole e una mappa dedicata, oltre a un set di carte specifiche. La qualità è altissima, sia delle mappe che dei counter (qualche dubbio sulla scelta di alcuni colori, ma lì è soggettivo) ma la cosa migliore sono i regolamenti: a colori, ben fatti, ricchi di esempi e di una chiarezza veramente brillante. Ultima cosa, i fogli di aiuto al giocatore sono un esempio di come andrebbero costruiti sempre: in poche pagine cartonate vengono riassunti tutti i concetti chiave del gioco, le procedure, i meccanismi della IA, con pieni e chiari rimandi al più corposo manuale di regole. Tantissime volte, quando si ha un dubbio durante la partita (e nelle prime te ne vengono, data la profondità della simulazione) non serve sfogliare il manuale ma far viaggiare gli occhi sui player aid sheet: in un attimo si trova la risposta alle proprie domande. Una nota di disappunto per carte: seppure molto belle e ben organizzate, sono di un materiale davvero fragile: io non ho l’abitudine di imbustare nulla (quello che entra in libreria non ne uscirà mai più) ma si maneggiano spesso e volentieri durante il gioco per cui se uno ci tiene alla qualità dei materiali nel tempo, consiglio di imbustarle.
  • Per ora ho affrontato, come scrivevo poco sopra, i due scenari iniziale della modalità solitario tedesca che coprono i primi tre giorni dell’operazione Dei Wacht am Rein, quindi non ho ancora sviscerato il gioco nelle sue vere e profonde potenzialità: per quello ci sarà una recensione, più avanti. Ma le due partite mi sono bastate per apprezzare un sistema di gioco davvero intelligente e profondo. Le carte con cui gestire le proprie azioni e l’IA sono davvero ben costruite e a mano a mano che l’azione prosegue, vedere le implicazioni delle nostre scelte sulla mappa di gioco è davvero una goduria. Ci si trova davanti a scelte difficili, anche giocando i primi giorni della battaglia dalla parte dei tedeschi, dove come si sa gli alleati furono colti completamente alla sprovvista e rischiarono seriamente di essere sopraffatti (e questo è benissimo reso dalle condizioni speciali dei vari turni di gioco, che spostano l’asse dei vantaggi dai tedeschi agli alleati man mano che si prosegue con i turni dal 16 dicembre fino alla fine delle operazioni, il 29).
  • La ricerca storica, come sempre nei giochi di questo autore, è imponente. Ho trovato speciale ritrovare unità specifiche che si distinsero, nel bene e nel male, in quel pezzo di storia della Seconda Guerra Mondiale, come il Kampfgruppe del famigerato Peiper o gli sfortunati paracadutisti guidati da von der Heydte nell’operazione Strosser, solo per citarne alcuni); nello stesso modo, ogni singola meccanica di gioco, dalle carte alla mappa, ai roadblocks e ai depositi di carburante, tutto, una volta acquisita dimestichezza con le meccaniche di gioco, contribuisce a raccontare la storia dell’ultima grande, disperata offensiva di Hitler. Studiando le operazioni [a tal proposito consiglio la lettura di Fabio Riggi, I grande condottieri della Seconda Guerra Mondiale, 2018, Newton Compton, Roma, pp. 1241-1245 e Massimiliano Alfiero, Storia militare delle SS, 2020, Newton Compton, Roma, pp. 695-711] si vede come il gioco simuli in maniera eccellente e profonda tutte le situazioni, tattiche e strategiche, che alleati e tedeschi affrontarono durante quei terribili giorni d’inverno del 1944.
[Fonte: BGG]

Sono davvero contento di questo acquisto, non lo nego! Dentro questa scatola ci sono tonnellate di ore di divertimento e non vedo l’ora di condividerle con voi che come me siete sulla Via del Grognard…. come si dice tra noi “giovani”… Stay Tuned!

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