Per cercare di sopperire alla mancanza di post di questo aprile 2022 in cui per svariati motivi sono riuscito finora a pubblicare solo un articolo (ma ho comunque giocato molto), proseguiamo la nostra carrellata delle carte di Twilight Struggle! In questa puntata della rubrica parleremo di due carte strettamente correlate dal punto di vista storico: come vedremo, la NATO, argomento quanto mai attualizzato dagli eventi ucraini a cui assistiamo quotidianamente, cioè l’alleanza difensiva tra i paesi dell’area atlantica, si creò anche in conseguenza al blocco di Berlino Ovest che l’URSS organizzò nel 1948. Tuffiamoci in questi eventi del ‘900 con la consapevolezza che ancora oggi ci raccontano qualcosa (o più di qualcosa) del nostro presente e della nostra Europa.

Dato che questi articoli si concentrano sull’aspetto storico delle carte e sul loro utilizzo nel gioco, darò per scontato il regolamento e la sua applicazione. Il lettore che non dovesse conoscere Twilight Struggle può leggere la mia recensione del gioco per avere una infarinatura di come esso funzioni, anche se per approfondire la storia dentro le carte non è necessario conoscerne il funzionamento.
Il titolo della rubrica prende diretta ispirazione dalla sezione del regolamento che, in piccolo, fa la stessa cosa che mi propongo qui ed è un omaggio ulteriore alla genialità di Ananda Gupta e Jason Matthews, gli autori di questo grande capolavoro.
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NATO

La NATO oggi è tornata alla ribalta della cronaca internazionale grazie agli eventi in corso della guerra russo-ucraina iniziata nel febbraio di quest’anno, ma la storia, le finalità, le ideologie e i meccanismi di questo patto difensivo hanno caratterizzato e condizionato la storia europea e mondiale fin dalla sua creazione nel 1949. Ma andiamo con ordine.
La NATO/OTAN (in inglese: North Atlantic Treaty Organization, in sigla “NATO”, in francese: Organisation du Traité de l’Atlantique Nord, in sigla “OTAN”), l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, venne creata a seguito del Patto Atlantico (nome con il quale a volte viene identificata, che rappresentò il primo trattato difensivo siglato da Inghilterra, Francia, USA, Canada, Portogallo, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda e Norvegia) per collaborare nella Difesa dei paesi membri contro un eventuale attacco dell’URSS all’Europa Occidentale. Il 24 agosto del 1949 entrò in vigore in maniera definitiva e ufficiale e si basava sul concetto della “Difesa Collettiva”, come ben spiegato dall’articolo 5 del suo statuto:
Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell’area Nord Atlantica
In altre parole. qualsiasi attacco a uno degli stati membri dell’Alleanza sarebbe stato letto dagli altri membri come un attacco diretto a loro stessi. Come disse Lord Ismay, “Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi“, riassumendo la natura del patto. Ma la paura dell’URSS da dove generava?
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta totale del regime nazista, durante la conferenza di Jalta, Berlino venne divisa in 4 settori, tre sotto il diretto controllo delle potenze occidentali vincitrici (la Francia controllava la parte nord-occidentale, l’Inghilterra quella occidentale, gli USA quella sud-occidentale) e uno, quello orientale, sotto il controllo diretto dell’Unione Sovietica. La città si trovava però nel territorio di influenza e controllo dei sovietici, che iniziarono a mal digerire questa specie di “isola occidentale” nei territori sotto il loro controllo. Fu così che (come vedremo più nel dettaglio parlando della carta Blocco, più sotto) nel 1948 chiusero il corridoio attraverso il quale la Berlino occidentale riceveva rifornimenti e manteneva il contatto terrestre con la sfera di influenza alleata, di fatto assediando la città. Oltre a suscitare una grande sensazione in tutto il mondo, questa azione ebbe come conseguenza quella di compattare il fronte atlantico grazie alla paura e al sospetto nei confronti dell’ex-alleato russo. Un’alleanza dei paesi liberali e democratici era già nell’aria dopo Jalta: le opinioni pubbliche occidentali temevano infatti che l’URSS non si sarebbe accontentata della spartizione geografica post-bellica e che, favorito anche dal delinearsi di una netta contrapposizione ideologica, vi sarebbe stato presto un tentativo di espandersi a Ovest per espandere il Comunismo e affermarne globalmente l’ideologia.
Ovviamente l’URSS protestò vibratamente per l’impostazione chiaramente aggressivo-passiva della NATO ma i paesi membri dell’alleanza proseguirono nel consolidare le proprie posizioni, anche grazie agli aiuti del Piano Marshall e all’opinione pubblica sempre più impaurita dal gigante comunista. Nel 1955, per rispondere all’organizzarsi degli ex-alleati, l’URSS creò il Patto di Varsavia, dando vita a un’alleanza contrapposta a quella atlantica e delineando definitivamente gli schieramenti basilari della Guerra Fredda.
Negli anni la NATO ha subito varie trasformazioni, la più grossa delle quali ovviamente avvenne dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) e la fine del Socialismo reale nel 1991, dove venne a mancare l’antagonista per la quale l’alleanza si era formata: cambiò quindi la visione strategica del Patto Atlantico, soprattutto dopo i fatti dell’11 settembre 2001, in cui essa si è trasformata nel principale organo di lotta contro il terrorismo internazionale. Fu proprio il 12 settembre 2001 che per la prima volta venne invocato dagli USA l’articolo 5 dello statuto citato sopra, come risposta all’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono.
Oggi la NATO ha cambiato definitivamente la sua natura difensiva, per diventare un patto di collaborazione militare tra gli stati membri.
LA CARTA NEL GIOCO
Come sovietico, pescare questa carta prima che sia stata giocata “Piano Marshall” o “Firma del Patto di Varsavia” è molto gradito, viste le poche carte da 4 ops presenti in Inizio Guerra, evitando al tempo stesso di attivarne l’effetto. In ogni caso anche se si attiva l’evento, sono comunque 4 punti operazionali da giocare con poco effetto negativo (ok, si limita un po’ l’area di manovra in Europa Occidentale, nulla che però non si possa arginare con un uso oculato dell’influenza).
Come americano, NATO andrebbe giocata sempre per i punti ops. I vantaggi che da come evento non sono imprescindibili, il DEFCON spesso sarà a 4 durante la partita, fornendo lo stesso bonus sui tiri di riallineamento e sui colpi di stato, e al tempo stesso “Guerra Locale” non è così spaventoso nel contesto europeo: quando essa entra in gioco, la situazione dell’influenza americana in Europa dovvrebbe già essere ben consolidata (in particolar modo in Spagna, Grecia e Francia, che sono le nazioni più appetibili da cui lanciare una Guerra Locale contro l’Italia, il bersaglio sovietico più facile, nel caso).
BLOCCO

Come già accennato sopra, il 24 giugno 1948 l’URSS bloccò gli accessi ai tre settori di Berlino occupati dagli occidentali: vennero interrotti tutti i collegamenti stradali e ferroviari che formavano il corridoio garantito dai sovietici in base agli accordi di Jalta e che consentivano di rifornire Berlino Ovest di medicinali, cibo, generi di prima necessità nonché la circolazione delle persone. Venne interrotta anche l’energia elettrica (la rete elettrica che riforniva Berlino era sotto controllo sovietico) rendendo la parte occidentale una città assediata a tutti glie effetti, completamente circondata dalle forze sovietiche, che da ex- alleate si stavano dimostrando sempre più ostili.

Questa ostilità è facilmente comprensibile guardando la carta qua sopra e notando come Berlino fosse in pieno territorio di influenza sovietica: per Stalin, avere un presidio occidentale all’interno del proprio territorio diventava ogni giorno più insopportabile, sia per la paura che questo fosse usato per introdurre spie occidentali nell’URSS, ma anche perché esso rappresentava una possibilità concreta per le migliaia di cittadini tedeschi (e non solo) finiti sotto il controllo sovietico di eluderlo e riparare in territori democratici.
Dopo il Blocco, Regno Unito, Francia e USA organizzarono dei ponti aerei per rifornire Berlino Ovest di medicinali e alimenti: già dal 25 giugno si iniziarono a trasportare in città container grazie a centinaia di aerei (chiamati dalla popolazione locale Rosinenbomber, ovvero Bombardieri d’Uva Passa) e a evacuare malati e bambini. Il ponte aereo durò un totale di 462 giorni per un totale di 278 228 voli che portarono anche carbone e macchinari di varia natura: nel momento clou della vicenda, più di 1300 aerei al giorno atterravano e ripartivano da Berlino.
I sovietici tolsero il blocco il 12 maggio del 1949, senza aver raggiunto l’obbiettivo di acquisire il controllo della città e anzi, dando definitivamente l’abbrivio alla cooperazione internazionale atlantica, diventando il nemico comune contro il quale cooperare per prepararsi a un’eventuale attacco. Il blocco berlinese suscitò grande sensazione nelle opinioni pubbliche occidentali, fomentando la paura che già serpeggiava tra la popolazione per l’ex-alleato comunista, paura ovviamente incoraggiata dalla propaganda americana, che non perse occasione per cementare la sua influenza sull’Europa dell’Ovest. Grazie anche a queste spinte dal basso, i governi di Regno Unito, Francia, USA, Canada, Portogallo, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda e Norvegia rettificarono il Patto Atlantico, che diede poi vita alla NATO.
LA CARTA NEL GIOCO
Come URSS, bisogna cercare di resistere alla tentazione di giocare alla leggera Blocco per prendere il controllo di uno dei punti nevralgici dell’Europa. Piuttosto, bisognerebbe cercare di giocarla come evento per spingere il giocatore USA a scartare una bella carta da 3 ops, magari a favore sovietico, in modo da impedirgli di neutralizzarla (per esempio con Intervento ONU o con la corsa allo spazio): in questo senso, ricordandosi le carte uscite in Inizio Guerra, spingere gli USA a scartare Decolonizzazione o Destalinizzazione non sarebbe male. In ogni caso, per far sì che l’evento di Blocco sia davvero efficace, l’URSS deve cercare di giocarla a fine turno, sempre.
Come USA, il modo migliore per neutralizzare Blocco è giocarlo quando conviene, per esempio o avendo una carta in mano URSS da 3 pronta da scartare (prendendo due piccioni con una fava), oppure cercando di giocarla insieme a Intervento ONU o mandandola nello spazio, come scritto prima. Se pesca Blocco al turno uno, il giocatore USA può considerare un setup iniziale che non preveda il piazzare influenza in Germania Ovest, in modo da giocare subito al turno uno la carta, applicare l’evento (che non avrà effetto) e poi usare i tre punti ops per piazzare influenza in Germania Ovest (se l’URSS non l’ha fatto nel suo primo turno) oppure per entrare in Afghanistan dall’Iran se invece il sovietico ha usato il suo primo turno per influenzare la Germania Ovest.