In occasione dell’arrivo, nelle case dei backers che hanno contribuito alla riuscita del progetto, delle copie di Give Us Victories, ho avuto l’onore di scambiare quattro chiacchiere su Whatsapp con Sergio Schiavi, l’autore e il publisher (con Dissimula Edizioni) del titolo.
La campagna kickstarter (che trovate a questo link) si è chiusa il 25 aprile dell’anno scorso raggiungendo i23.400 euro di obiettivo, con 281 sostenitori: tenendo conto che la cifra target della campagna era di 9.800 euro, si può affermare che essa si sia conclusa con un risultato eccellente!

Il gioco racconta della campagna di Chancellorsville durante la Guerra Civile Americana nel 1863, una delle principali battaglie del teatro Orientale, vide dalla parte degli Unionisti il Maggiore Generale Hooker a capo dell’Armata del Potomac, che era composta da circa 130.000 uomini combattere contro il Generale Lee, che guidava l’Armata Confederata della Virginia Settentrionale, animata da circa 61.000 uomini. La battaglia si risolse in una sconfitta per l’Unione, anche se le conseguenze psicologiche per i secessionisti furono devastanti a causa del ferimento a morte di “Stonewall” Jackson, braccio destro di Lee e vero simbolo della Confederazione.
“Fu una delle campagne più complicate della Guerra Civile Americana“, ci spiega Sergio; “nell’aprile del 1863 l’Armata del Potomac, Unione, al cui comando è stato appena messo Hooker, si divide in due tronconi, ognuno dei quali è singolarmente più numeroso del’intera Armata della Virginia Settentrionale (Lee). I due gruppi passano i fiumi che li separano dal nemico e si inoltrano in territorio sudista. Da qui parte il gioco, con l’aggiramento già compiuto”.
Il sistema di gioco sembra simile a quello di Radeztky’s March, altro titolo di Dissimula firmato da Sergio, che ci spiega: “il sistema è lo stesso di RM, con qualche sostanziale modifica: ad esempio, non c’è più la CRT e l’artiglieria può bombardare. Si tratta di un gioco abbastanza semplice in termini di regole ma sfidante per entrambi i giocatori, Ha un meccanismo di attivazioni alternate, quindi è sempre imprevedibile. Prima devi decidere cosa mettere nel contenitore della pesca, turno dopo turno; non sempre puoi attivare, specialmente l’Unione, tutto quello che ti serve. Devi fare delle scelte. Questo, unito all’imprevedibilità delle attivazioni, crea un mix interessante: l’attivazione casuale è l’aspetto davvero divertente del gioco, alle volte ti capitano cose assurde e quindi, a mio avviso, ricrea piuttosto bene la confusione sul campo di battaglia”. Personalmente adoro il sistema di attivazione con la pesca delle chit, credo che davvero unisca la possibilità di simulare la nebbia di guerra all’imprevedibilità tipica del campo di battaglia che da sempre caratterizza gli scontri tra eserciti.

Sergio cura personalmente la grafica dei suoi giochi, in particolare le mappe, che da buon cartografo di professione sono sempre molto studiate e storicamente attendibili: “dal punto di vista grafico credo di aver fatto un discreto lavoro, la mappa mi ha portato via un bel po’ di tempo: ho dovuto scaricare le mappe dei landowners della Virginia del 1863 per capire davvero l’estensione dei boschi e delle foreste… mi sono divertito!“.
E parlando dei counter? “un vero incubo sono gli ordini di battaglia, ci sono pochissime fonti. Nel gioco ci sono ben due set di counter, uno con le figure e l’altro con i simboli NATO, così i giocatori possono scegliere!”.

La scatola del gioco, grazie ai successi ottenuti su KS, non contiene solo il gioco hex&counter originario, ma prevede altre versioni, rappresentando di fatto un “4×1”, come ci spiega sempre Sergio: “nella scatola ci sono altri 3 giochi, una novità, ho provato a vedere cosa succede: c’è un gioco strategico, a cura di Giovanni Maccioni. Poi c’è uno skirmish con i soldatini di carta e gli elementi del terreno, creato da Giuseppe Tamba; dulcis in fundo, un sistema in solitario che permette di giocare con il Sud mentre il Nord è guidato dalla IA; e questo, costato tanto in termini di sviluppo, è la creazione di Giacomo Fusetti; a tal proposito devo aggiungere che grazie al sistema di attivazione particolare, GuV si presta piuttosto bene al solitario”.
Sergio è un entusiasta del proprio lavoro e trasmette con umiltà e gentilezza la passione per le sue creazioni. “Avrò fatto almeno 25 partite: mai una uguale all’altra! ora, sono la persona meno indicata per dirti che è un bel gioco… a me sembra venuto bene! Certo, come ti dicevo prima è una campagna difficile da simulare e difficile è stabilire delle condizioni di vittoria. Il risultato finale in termini di fattura del gioco, stampa, ecc è davvero notevole; però, come dicevo prima, sono la persona meno indicata per dirlo…”.

Give us Victory ha tutte le carte in regola per essere un grande successo, come già ha dimostrato la campagna su KS: la versione retail, identica alla versione KS, la potete ordinare dal vostro negoziante di fiducia o trovare su tutti i migliori negozi online e personalmente consiglio a tutti di fare l’acquisto: le realtà italiane del settore sono poche e vanno premiate a priori, ma se ci aggiungiamo l’alto valore del gioco di cui parliamo oggi, si va sul sicuro.
Ringraziando Sergio, già ospite della Via del Grognard con questa simpatica intervista, per la disponibilità e la gentilezza, gli do già appuntamento per parlare dei progetti futuri di Dissimula, nel frattempo buon gioco a tutti!