Ed eccoci qua a raccontare la prima vera esperienza con il bellissimo titolo di GMT Games che ci permette di intavolare le più importanti battaglie navali della famosa Age of Sails, quel periodo della storia navale in cui grandi flotte composte da velieri di varie misura si fronteggiavano a suon di cannonate. Protagonisti indiscussi di questo periodo furono gli uomini e i vascelli delle marine di Inghilterra e Francia che si fronteggiavano per il dominio sui sette mari, a volte fiancheggiati o osteggiati da Spagna, Olanda, repubbliche marinare e potenze minori.
La pressione francese sui domini inglesi nel Mediterraneo era aumentata già da tempo: dopo la guerra franco-indiana, che rappresentò il fronte nordamericano della guerra dei Sette Anni anche se per “procura”, gli inglesi si trovarono messi alle strette anche sulle coste calde del nostro mare interno, tanto che l’invasione francese di Minorca, diventata possedimento inglese nel 1708 nel contesto della guerra di Successione Spagnola, costrinse i britannici a una dichiarazione formale di guerra.
Fu così che uno squadrone di 10 vascelli fu approntato e affidato al comando dell’vice-ammiraglio John Byng: le navi presero il mare da Portsmouth per raggiungere Port Mahon sull’isola, ultimo baluardo inglese, sotto assedio dalle truppe francesi. La marina inglese era a conoscenza della potente flotta francese dislocata a Tolone, ma decise lo stesso di arrischiarsi a inviare la flotta, conscia dell’inferiorità di equipaggiamento e addestramento degli uomini.
Dopo ventisei giorni Byng raggiunse finalmente Gibilterra e il 19 maggio arrivò in vista di Minorca e quello stesso pomeriggio uno squadrone francese di 12 vascelli e 5 fregate sorprese gli inglesi, impegnati nelle manovre di aiuto al forte assediato di St. Philip a Port Mahon. Le due flotte si disposero in formazione, come da dottrina navale dell’epoca, e si prepararono alla battaglia, che ebbe luogo il mattino seguente.


I francesi hanno maggiore capacità di fuoco, soprattutto attaccando verso le alberature e controvento, per cui la strategia dell’inglese è quella di arrivare il prima possibile all’abbordaggio delle navi nemiche, avvicinamento a cui farà da contrappunto un cannoneggiamento costante! Questo potrebbe essere facilitato dal trovarsi a favore di vento!

Si delinea già in questo primo turno una visuale di quello che fu la battaglia nella realtà. A causa delle scarse capacità di comunicazione del tempo e alla lentezza nelle manovre di avvicinamento degli inglesi, questi ultimi si ritrovarono sotto il pesante fuoco francese, mentre la coda della linea inglese ritardò il suo mettersi a distanza utile per il fuoco (compresa la nave ammiraglia comandata da Byng, la Ramillies).
Interessante, durante la partita, la tattica dei francesi di fare scudo con la Fier e la Témérarie all’ammiraglia guidata da Galisonnière, la gigantesca Foudroyant forte di 80 bocche da fuoco, 40 per bordata. la Foudroyant rappresenta la nave più grossa dello scenario, con un potere relativo di 2 (in Flying Colors più il valore relativo di una nave è basso, più questa è potente), tuttavia il Francese decide di evitare la possibilità che il proprio ammiraglio venga ferito (con conseguente possibilità di veder crollare la coesione della flotta e la possibilità concreta che il tutto si risolva in una fuga).


I segnalini scuri numerici a fianco delle navi rappresentano i danni subiti dallo scafo, mentre i segnalini chiari numerici rappresentano i danni subiti all’alberatura. I cannoni inglesi sono più efficaci a colpire il corpo della nave, mentre la tattica francese punta molto sul disalberamento della nave nemica, e questo si riflette sui danni dei rispettivi schieramenti.

Il valore M3 e M4 che si legge sui counter delle due navi in basso a sinistra rappresenta la forza dei marinai a bordo dei vascelli. Gli uomini sulla Guérier sono più forti dei meno addestrati marinai imbarcati sulla Intrepid, perciò l’abbordaggio si rivela un’arma a doppio taglio e i francesi contrattaccano ferocemente, riuscendo a catturare la nave inglese! Questo è davvero un problema per Byng, poiché il morale della sua flotta potrebbe cedere alla vista di ciò che è successo alla Intrepid, spingendola alla fuga e facendole perdere la battaglia. L’inesperienza nel gioco qua ha giocato un ruolo fondamentale: non conoscendo ancora alla perfezione le regole di Flying Colors, ho spinto la Intrepid ad abbordare, ma se mi fossi accorto del gap tra gli equipaggi delle due navi, non lo avrei fatto… poco male, si impara!
Durante la fase di verifica della fuga, succede il tanto temuto tiro sfavorevole: gli inglesi mostrano le terga (in questo caso, la poppa!) al nemico e fuggono dalla battaglia… dopo soli tre turni, gli inglesi si ritirano dal mare davanti a Port Mahon, spingendo la guarnigione rimanente a difesa di Fort St. Philip ad abbassare le armi e arrendersi.

Nella realtà i comandanti inglesi si riunirono in consiglio di guerra e decisero che sarebbe stato impossibile sconfiggere lo squadrone francese, per cui decisero di ritirarsi a Gibilterra per salvare il salvabile. Non ci furono ne affondamenti ne catture, ma le navi inglesi ne uscirono maggiormente danneggiate. Storicamente, seppur tatticamente la battaglia finì in parità, si sa che la battaglia rappresentò una vittoria strategica per i francesi, visto che la decisione inglese di ritirarsi causò la caduta definitiva di Minorca e la predominanza strategica dei francesi in quel tratto del Mediterraneo.
Il povero Byng, che non brillò ne per intraprendenza ne per spirito di innovazione militare, fu destituito dall’Ammiragliato inglese, forse nel tentativo, accusando l’ammiraglio, di coprire le proprie colpe nella scarsa preparazione della spedizione. Ritornato in patria, John Byng fu arrestato e sottoposto alla corte marziale per aver violato i regolamenti militari che gli imponevano di fare tutto ciò che era in suo poter per eseguire gli ordini affidatigli. Giudicato colpevole, fu fucilato il 14 marzo 1757 a bordo della HMS Monarch alla rada nel porto di Portsmouth e gli venne accordato di comandare il plotone di esecuzione che lo avrebbe ucciso.

Byng fu l’ultimo del suo grado ad essere fucilato nella storia della marina inglese e 22 anni dopo il fatto gli Articoli di Guerra (il regolamento della Royal Navy) vennero emendati per permettere “un altro tipo di punizione che la natura ed il grado dell’ufficiale possa essere ritenuto adeguato” come alternativa alla pena di morte. Warren Tute, nel suo libro The True Glory, The Story of the Royal Navy over a thousand years [Londra, Macdonald & Co, 1983, pp. 81–83] definì l’esecuzione dell’ammiraglio “il peggior crimine legalistico della storia”. Voltaire, nel suo Candide fa pronunciare al protagonista le parole “in questo paese, è bene uccidere un ammiraglio, di tanto in tanto, per incoraggiare gli altri” mentre osserva l’esecuzione dell’ufficiale. Nel 2007 i discendenti di Byng chiesero un perdono postumo, che il Ministero della Difesa inglese negò.
A Southill, dove è seppellito John Byng, la lapide in sua memoria recita:
To the perpetual Disgrace
of PUBLICK JUSTICE
The Honble. JOHN BYNG Esqr
Admiral of the Blue
Fell a MARTYR to
POLITICAL PERSECUTION
March 14th in the year 1757 when
BRAVERY and LOYALTY
were Insufficient Securities
For the
Life and Honour
of a
NAVAL OFFICER
