[Approfondimenti] Piana delle Orme 2022 – Raduno nazionale Casus Belli

Il mio percorso di avvicinamento al mondo del wargame ha preso il via grazie a tanti input diversi. Uno dei principali è sempre stato il podcast di Mauro Faina “Il Giannizzero Nero“, presidente dell’associazione Casus Belli di Latina. L’associazione si occupa, citando lo statuto, in particolare all’articolo 3, di “promuovere, divulgare e diffondere lo studio, la conoscenza, la pratica e la cultura del gioco di simulazione storico-militare, inteso come passatempo intelligente, momento di socialità e divertimento, occasione di contatto con persone e culture diverse, confronto sportivo e intellettuale, percorso di miglioramento personale”. Il passo è stato breve e, grazie anche a Massimo Goteri, l’araldo del Giannizzero Nero, che mi ha introdotto, dopo averlo contattato, nel gruppo del Casus Belli Taurinorum, ho deciso a inizio di quest’anno di tesserarmi.

Quando è stato annunciato che dal 14 al 16 ottobre 2022 si sarebbe tenuta la convention dell’associazione, che tra le altre cose cura l’area BG Storico di Modena Play, ho subito deciso che vi avrei partecipato. Questa convinzione è stata rafforzata nei mesi dai racconti entusiasti di Massimo e dalla necessità di confrontarsi di persona con tanti appassionati di questo meraviglioso hobby.

Dunque, dopo tanta attesa, il giorno è arrivato: questo è il racconto della mia esperienza a Piana delle Orme!

L’ingresso dell’agriturismo l’Ovile, dove io e mia moglie (con molti altri soci) abbiamo pernottato.

Dopo un viaggio di quasi otto ore, io e Federica arriviamo all’Ovile, agriturismo dove, grazie a Marco Mengoli (il non-wargamer) e Paolo Ciarlo, i soci hanno potuto prenotare usufruendo di uno sconto per il pernotto durante la manifestazione. La location è molto bella, la struttura è circondata da uliveti e campi, ci sono a vista vacche, oche, fontane con pesci rossi, cani e gatti. L’accoglienza è calorosa e ci mette subito a nostro agio, prendiamo possesso della camera assegnataci e, dopo esserci un attimo rinfrescati dal viaggio, riprendiamo la macchina per dirigerci al museo di Piana delle Orme che ospita la tre giorni wargamistica. Intorno a noi, la pianura bonificata dell’Agro Pontino è illuminata da un sole che non sembra autunnale ma tardo-primaverile (25 gradi!). La strada è breve, l’agriturismo è a soli 3 chilometri dal museo!

Arriviamo al museo, le macchine sono ancora poche, ma è anche vero che si tratta di venerdì e sono solamente le 3 e mezza del pomeriggio! Mentre capiamo dove dobbiamo andare, ci vengono incontro proprio Mauro Faina insieme a Ronald Peschiani (che si occupa del Vexillium, il premio che Casus Belli assegna ai giochi che reputa migliori dell’anno ludico trascorso) e altri soci. Strette di mano e sorrisi e qualche chiacchiera ci mettono subito a nostro agio, mentre li seguiamo verso il padiglione che ospita la convention.

All’interno del capannone non vi è ancora molta gente, tuttav ia dopo aver dato un’occhiata alla disposizione dei tavoli, conosciamo subito Loris Luchetti, altra figura chiave dell’associazione e grande organizzatore (è lui che, fino a quest’edizione, si è occupato dell’area BG Storico di Modena Play). Facciamo un giro tra i tavoli ed è bello vedere già qualcuno che gioca o sta piazzando: vedo un Bitter Woods (che giocheranno Mauro, Loris e Woyciech Zalewsky, patron di Tatkika i Strategia, editrice polacca di tanti bei giochi e presente anche con uno stand), North Africa con un doppio tavolo, dove facciamo la conoscenza di un grande Stefano Valentini, grande wargamer e biker ligure che si rivelerà una persona squisita; poco distante i due mitici spezzini Andrea Cuffini e Roberto Colombo sono alle prime fasi dello sbarco alleato in Salerno ’43 della GMT Games. Notiamo a questo punto due tavoli intriganti: uno è apparecchiato per una battaglia navale tra velieri, mentre l’altro ha una bella rappresentazione in neoprene del Circo Massimo e quattro aurighi romani pronti per una gara all’ultima frustata. Incontriamo quindi Aldo Ghetti e Franco Lombardi, che ci raccontano il gioco sulle corse romane e decidiamo che, per passare il tempo in vista della cena, una partita ci sta proprio bene!

Aurigae, questo il nome del gioco, vede contrapposti quattro aurighi romani in una tradizionale corsa ovale. Il motore del gioco è il mazzo di carte che ogni giocatore ha in mano e che consente di effettuare mosse varie ed eventuali, dall’accelerazione in rettifilo alle svolte ardite, oltre che una serie di azioni che comprendono il recupero della fatica dei cavalli, il tentativo di frustare un avversario o spingerlo fuori pista (e relativi tentativi di evitarlo). Interessante il sistema di turnazione, che cambia ad ogni turno, per cui il primo giocatore del turno corrente si troverà ad agire per ultimo nel turno successivo. Il gioco è snello e scorre veloce e una volta entrati nel meccanismo (davvero di semplice fruizione) iniziano le strategie per tagliare la strada agli altri o spingerli contro la “spina”, cioè il muro centrale che divide le sezioni dell’ovale. Aldo e Franco sono gentilissimi nello spiegare il gioco e le varie strategie possibili e trasmettono davvero grande entusiasmo. Finita la partita (vinta da Federica, tra parentesi) ci fermiamo a fare quattro chiacchiere su cibo, vino, birra, giochi e percepiamo davvero un’atmosfera amichevole.

Scambiamo poi quattro chiacchiere con Riccardo Vadalà, tra le altre cose redattore di IoGioco, vero vulcano di idee e di suggerimenti ludici nonché persona piacevolissima, che mi da molti spunti su come sfruttare le possibilità del gioco print&play e mi illustra i suoi metodi di confezione dei giochi partendo dai file di stampa.

Alla sera rendez-vous all’Ovile per poi raggiungere il ristorante La Valle dell’Usignolo, a Sermoneta. Il mitico Paolo Ciarlo ci da un passaggio (grazie alle anime pie come lui, noi bevitori accaniti possiamo darci all’ebbrezza del vino e della birra senza incorrere in infausti ritiri di patente!). La serata è davvero piacevole e chiacchieriamo di wargame ma anche del più e del meno con Stefano Valentini, Marco Mengoli, Loris Luchetti, Paolo Ciarlo che sono i nostri vicini di tavolata. Il cibo e il vino sono ottimi, come dimostra la foto del tagliere immenso che io e Fede ci siamo mangiati come antipasto, ma la cosa migliore è l’atmosfera rilassata e amichevole che permea la conversazione: anche se siamo gli ultimi arrivati in un consesso che si capisce essere di lungo corso, non ci sentiamo mai fuori luogo e abbiamo l’impressione di frequentare queste persone da sempre!

Paolo ci riporta all’agriturismo, sopportando il nostro vergognoso silenzio dovuto al crollo di entrambi: la giornata di viaggio ed emozioni è stata intensa! Arrivati finalmente in camera, cediamo a un sonno rapido e ci ristoriamo in attesa di sabato, che sarà il cuore della manifestazione!

Sabato, dopo una corroborante colazione a base di torta di mele casalinga e succo e cappuccino, ritorniamo a Piana e l’atmosfera oggi è già più giocosa: le persone sono molte di più e in breve troviamo Stefano, con il quale ci eravamo accordati per intavolare War Room, l’ultima fatica di Larry Harris, autore, tra gli altri, di Axis and Allies. Io personalmente ho ricevuto il kickstarter proprio il giovedì prima di partire quindi sono ansioso di vedere com’è questo incredibile gioco deluxe!

Già solo nel setup ci rendiamo conto di quanto la componentistica di lusso la faccia da padrone! Il tabellone circolare è immenso e cattura l’attenzione di chiunque passi vicino al nostro tavolo, così come i counter di plastica che si impilano, i dadoni colorati… insomma un wargame beer&pretzel davvero bello per gli occhi, ma anche divertente da giocare! Non mi dilugherò sul funzionamento delle regole, poiché ne ho parlato nell’articolo linkato sopra e in più ne riparlerò diffusamente nei prossimi mesi, vi basti sapere che la partita scorre via veloce dopo il primo momento di spiegazione delle regole. Alla fine io tengo Italia e Germania, Fede i sovietici, Stefano la Gran Bretagna, poi abbiamo Andrea con i Giapponesi e un quinto giocatore di cui non ricordo colpevolmente il nome ma sarà felicissimo di inserirlo se qualcuno me lo ricorderà scrivendo nei commenti in fondo! Giochiamo tutto il giorno fino alle 18, con una bella pausa pranzo a base di hamburger del bar del museo (ci raccontano che in passato c’era anche il servizio tavola calda, ma il Covid ha colpito duro anche qua). Interrompiamo la partita a metà poiché stefano deve andare via e per motivi personali non potrà essere presente la domenica, per cui al conto dei punti vinco io con l’Italia (il sistema ai punti premia chi ha avuto meno perdite e combattuto meno). Vi lascio qualche foto del gioco in corso!

Il buon Riccardo Masini, autore di WLOG pubblica sul suo canale una panoramica dei tavoli nel pomeriggio, che vi ripropongo! Tanti i giochi, tanti i personaggi che incontriamo, tante le chiacchiere ludiche e non… momenti di vero divertimento e condivisione!

Alla sera, dopo un rinfresco offerto dal ristorante la Valle dell’Usignolo e organizzato da Paolo Ciarlo, in cui conosciamo Andrea Magno, che come me sta studiando Pacific War e con cui decidiamo di rimanere in contatto per organizzare qualche partita via Vassal a questo giocone di Mark Herman, si passa al cuore della giornata, forse quello che molti aspettano di più: la mitica asta! Si tratta di un’asta di giochi nuovi e usati messi a disposizione dei soci che così danno la possibilità ad altri di portarsi a casa vari titoli a poco prezzo e fanno circolare la cultura ludica. Ci sono 140 giochi circa in asta e banditori d’asta Mauro Faina, Loris Luchetti e Nando Ferrari (creatore de I Giochi dei Grandi). L’occasione è ghiotta: si possono portare a casa titoli a davvero un pezzo di pane. Andiamo avanti fino a tarda sera (se non ricordo male mezzanotte e mezza o giù di lì), ci divertiamo un mondo e facciamo grandi affari. Alla fine il bottino dell’asta per me sarà di sei titoli e una rivista: Paths of Glory edizione deluxe del 2004 (GMT), Blue Max (Stratelibri), Firefight (SPI), Wellington’s Victory (SPI), Rise of Totalitarianism (4Dados) e Race to the Rhine (Phalanx) oltre al numero 26 di C3I, la rivista della GMT.

La domenica mattina decidiamo che è giunto il momento di visitare il bellissimo museo di Piana delle Orme: ce ne hanno parlato tutti super bene inoltre abbiamo due biglietti omaggio in quanto partecipanti alla convention. Iniziamo il percorso e, padiglione dopo padiglione, rimaniamo davvero colpiti dalla bellezza di questo museo.

Il percorso inizia nel museo del giocattolo che comprende aree dedicate al giocattolo d’epoca, ai soldatini e al modellismo, con diorami incredibili. Si prosegue poi con la storia della bonifica dell’Agro Pontino, due padiglioni davvero incredibili dove si ripercorrono le azioni intraprese per trasformare delle paludi in terreno abitabile e coltivabile. In quest’area si vede come vivevano le persone all’epoca, tra malaria e colonizzazione, le vite faticose di questi coloni che a braccia e con i rudimentali (agli occhi di un cittadino d’oggi) macchinari hanno fatto davvero qualcosa di incredibile. Dopo ci attende il padiglione dei mezzi agricoli d’epoca, una vasta collezione di mezzi e attrezzi agricoli che hanno accompagnato i contadini di tutta Italia nel lavoro nei campi in tutto il “secolo breve”. In una prosecuzione ideale, passiamo all’area dedicata alla vita nei campi, con bellissimi diorami in tutte le regioni italiane per scoprire la vita contadina e i prodotti tipici e la loro produzione pre-industriale, tra macine per le olive, attrezzi per la trebbiatura e piazze ricreate con tanto di Vespa. All’aperto ci attende poi il polo aereo-navale, a dire il vero l’area che mi ha colpito meno anche se vi sono alcune cose interessanti, soprattutto il Lockheed PV-2 “Harpoon” e la vedetta veloce V.4001 “Drago”. Passiamo dunque alla sezione del museo più commovente, un vero e proprio pugno nello stomaco (necessario e sempre più doveroso in periodi derivativi come quello che stiamo vivendo): quella dedicata alla Shoa e agli Internati Militari Italiani: da brividi il treno con gli altoparlanti che diffondono la poesia di Primo Levi contenuta in “Se questo è un uomo”, Shemà. Andiamo avanti in un padiglione dedicato ai mezzi militari della seconda guerra mondiale, in cui troviamo lo Sherman protagonista della liberazione del campo ne “la vita è bella” di Benigni: il feticismo per i mezzi militari che alle volte colpisce gli uomini di mezza età come (quasi) il sottoscritto non deve far pensare a qualche volontà bellicista, quanto semmai a una vera e propria passione per la storia! (a tal proposito ne discutiamo io e Fede, che ovviamente non subisce il fascino di questo padiglione!). Seguono gli ultimi due padiglioni dedicati a El-Alamein, gli sbarchi di Messina e Salerno, lo sbarco di Anzio (incredibile la storia di Skipper, il caccia venuto dal mare!) e infine le battaglie di Monte Cassino (e la distruzione del bellissimo monastero). Chiude la visita un passaggio nel mercatino di militaria, una curiosità in più dove si può trovare veramente di tutto a prezzi abbordabili!

Alla fine della visita ci guardiamo e siamo impressionati da questo museo: all’aspetto più “ludico” dato dai diorami, unisce una grande profondità nei cartelloni informativi e si capisce l’intento di fornire ai fruitori un’esperienza visiva e informativa davvero coinvolgente; da visitare una volta nella vita!

Vi lascio un collage delle foto della visita qua sotto!

Torniamo all’Ovile per pranzo, dove facciamo tavolata con molti membri della convention e scambiamo delle chiacchiere davvero interessanti con Riccardo Masini e Woyciech Zalewsky sul senso del gioco di simulazione, sulla musica e su comunismo e fascismo e la loro percezione diversa in base alla provenienza geografica. Anche con opinioni diverse, è incredibile come si possa parlare intelligentemente con persone così posate e positive. Ancora una volta ci stupiamo dell’accoglienza e della fraternità con cui siamo stati accolti, ci sentiamo parte di qualcosa.

Torniamo per l’ultima volta a Piana per giocare ancora una partita a Aurigae con Mauro e Marzio (vinta da Mauro ma dominata dal sottoscritto, che si è suicidato all’ultima curva, seguito a ruota da Fede), e scambiare ancora quattro chiacchiere con Aldo, Franco e successivamente con Paolo Carraro, altre grande nome della storia ludica italiana (tra le altre cose, fondatore di Raven Distribuzione). La convention si avvia alla conclusione, è il momento dei saluti e degli arrivederci, delle promesse di rivedersi presto.

Alla sera andiamo a cena con Marzio in una pizzeria vicino all’agriturismo, la Storta, che ci sorprende per la bontà della proposta. A nanna presto perché siamo davvero stanchi e il giorno dopo ci attende una lunga strada per tornare a casa.

Lunedì ci rimettiamo in moto, direzione Piemonte: tiriamo un bilancio dell’esperienza e siamo davvero contenti. Io personalmente ho trovato persone “che parlano la mia lingua” e con le quali poter parlare per ore di giochi senza stancarsi, ma anche cultura, simpatia e familiarità; Fede ribadisce più volte la paura, prima di arrivare venerdì, di trovarsi in mezzo a “invasati” che parlano solo per sigle militari e di cose a lei sconosciute, come CRT, linee di vista e altre amenità, e invece la sorpresa di trovare una atmosfera rilassata, cordiale e accogliente, con persone che naturalmente l’hanno messa subito a suo agio.

Insomma, una esperienza da ripetere: Piana delle Orme 2023, ti aspettiamo con ansia!

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