Ok, ok, è passato quasi un mese dalla convention che sto per raccontarvi. Però ammetterete che per lasciare decantare le emozioni e le sensazioni di una tre giorni così intensa ci va tempo, come un buon vino quando lo ossigenate nel bicchiere o un bel giocone che aspetta sulla Shelf of Shame per anni perché serve l’occasione giusta (o magari le persone giuste) per intavolarlo. Comunque sia, il 20-21-22 ottobre a Piana delle Orme, lo splendido museo storico-militare della provincia di Latina, si è svolto il raduno annuale dell’associazione culturale Casus Belli, di cui sono orgogliosamente membro da ormai due anni. Questo è il mio personalissimo resoconto dell’evento: non si tratta di un articolo giornalistico in cui vi rendo cronaca di tutto quello che è successo ma di ciò che ho vissuto io, umanamente, spiritualmente e ludicamente.
L’anno scorso io e Federica andammo per la prima volta a questo evento, non sapendo molto cosa aspettarci, non avendo mai partecipato a nessuna convention prima di quel momento; tornammo a casa super contenti e soddisfatti e con un bottino di giochi grazie all’asta del sabato sera. Se vi interessa, cliccando qui troverete il report dell’edizione 2022. Tornati a casa, raccontammo della cosa ai nostri compagni di gioco abituali (nonché tra i nostri migliori amici)… racconta che ti racconta, convinci che ti convinci, riuscimmo a convincerli ad unirsi a noi l’anno successivo e non c’è che dire, come ogni grande amico dovrebbe essere, sono stati di parola!

Ci ritroviamo venerdì mattina per la partenza. L’addetto alla logistica dell’intera operazione, colui che guiderà la sua macchina in questi più o meno 1300 km in tre giorni… si sveglia tardi. Poco male, ci siamo lasciati ampio margine per riuscire ad arrivare in tempo per partecipare alla cena conviviale del venerdì sera alla Valle dell’Usignolo per cui dopo esserci riuniti tutti, aver stipato la macchina di valigie e giochi e nerdaggine a profusione, si parte!
Il team alessandrino è così composto: Federica, la mia compagna di vita, di giochi, di esperienze, di tutto, mamma centro-italica di tutti noi, il collante emozionale del gruppo, guida curiosa di viaggio, cacciatrice di ristoranti e scovatrice di doppi sensi involontari nonché portatrice di sorrisi e buonumore; Alessia, nerd della prima ora, grafica e designer logocreatrice di ogni cosa, esperta di fumetti e videogiocoleria, lanciatrice di sguardi di biasimo divertito e coscienza misantropa del consesso; Eugenio detto Gege, il nostro professore, matematico, musicista, nonché decrittatore di codici ludici, capace di formulare strategie di gioco degne di Machiavelli, portatore sano di paralisi di analisi, vincitore seriale delle nostre serate, la nostra mente scientifica e razionale; Andrea detto Frag, responsabile della logistica del viaggio (si, era lui in ritardo), ingegnere, musicista spedalante, dotato di acume, ironia, divertito sarcasmo, emettitore seriale di blasfemie, cultore involontario della legge di Murphy, la mente tecnica del gruppo, profondo conoscitore di storia militare e militaria nonché stampatore 3D di nerderia a tempo perso; e poi ci sono io (non vi aspettavate davvero che mi sarei descritto, vero?).
Durante il viaggio osservo la mia Armata Brancaleone Mandrogna: loro sono la mia famiglia e non vorrei essere stipato su questa macchina con nessun altro! Nessuno di loro è un wargamer in senso stretto: sono tutti giocatori esperti però, infatti come titoli che giocheremo al nostro tavolo a Piana abbiamo Specie Dominanti e la Guerra dell’Anello. Non due giochini, insomma.
Dopo sette ore e mezza di viaggio (una giornata di lavoro, più o meno) arriviamo all’agriturismo l’Ovile per le 19, giusto in tempo per prendere possesso delle nostre camere, darci una rinfrescata e rimetterci in strada direzione la Valle dell’Usignolo per la cena conviviale. Io e Fede già l’anno scorso avevamo pernottato qui, così come molti altri correligionari di Casus Belli, e infatti incontriamo il gruppo triestino e Paolo Carraro. Via, si parte per cena!

A differenza del 2022, quest’anno abbiamo praticamente riempito il ristorante. Non riesco a contarci tutti, ma penso saremmo stati più di una sessantina. Riconosco tanti volti noti e faccio le dovute presentazioni al gruppo: Nando Ferrari e la sua cultura enciclopedica, poi Loris Luchetti, sempre cordiale e accogliente, Marco Mengoli e la sua inesauribile simpatia, il presidente Mauro Faina che ha una parola per tutti, il grande Riccardo Masini che mi presenta suo padre Sergio, Massimo Goteri il mio mentore casusbelliano, il mitico Stefano Valentini con cui condividiamo l’amore per le moto custom, oltre che quello per i wargame, giusto per citarne alcuni. Il nostro gruppo alessandrino condivide il tavolo con Marzio e Fabio della cellula savonese.
La cena scorre via tra brindisi, buon cibo, e un sacco di chiacchiere nerd (Bibbidi Bobbidi Bum!) e una volta satolli, la lunghezza della giornata arriva a bussare alle nostre membra: un rapido saluto e arrivederci a domani e ci capicolliamo in albergo per una sonora russata!
Sabato è il giorno centrale della convention e anche quello più sugoso: colazione corroborante a base di torta alla menta e succo di frutta (per me, gli altri optano per cappuccini che mi chiedo sempre come facciano a non liquefare le loro viscere, ma vabbè) e si raggiunge la location!

Rispetto all’anno scorso, questa edizione mi sembra subito a colpo d’occhio più ricca e partecipata! I tavoli sono molti di più, tantissimi dei quali già apparecchiati dal venerdì, tanti i tornei in programma, insomma una vera gioia per gli occhi! Un rapido saluto al vulcanico Aldo Ghetti (che gestisce il torneo del suo Aurigae) e si parte!

Prendiamo possesso del tavolo a noi riservato e iniziamo subito a piazzare Specie Dominanti, la cui partita ci terrà occupati tutta la mattina e buona parte del pomeriggio post pranzo. Sono molte le persone che durante la giornata passano tra i tavoli a sbirciare, anche semplici curiosi, ma anche tantissimi che il gioco lo conoscono già e si informano su come sta andando. Tra i tanti, un grande Gian Carlo Ceccoli, patron della San Marino Game Convention, che mi fa piacere salutare e che ci invita tutti all’edizione 2024 (spoiler: ci saremo!). La pausa pranzo al ristorante del museo, sotto una pioggia scrosciante, ci dona una sonnolenza digestiva (saranno le birre?) che ci scrolliamo di dosso per terminare la partita.



Terminato con Specie Dominanti, desetuppiamo per intavolare la Guerra dell’Anello. Sappiamo già che non finiremo la partita, sono già le 16 o giù di lì e alle 19 ci sarà il rinfresco offerto da CB prima dell’asta, ma per non rimanere mani in mano e fare qualche turno decidiamo comunque di giocare. In realtà la partita prende subito una brutta piega per il team Popoli Liberi (Io e Frag). La nostra strategia di spingere la compagnia il più velocemente possibile verso Monte Fato favorisce nettamente l’Alleanza dei Bruttoni Cattivi e Malvagi, che, tra parentesi, compiono una campagna militare decisa e ci spezzano le reni anche su quel fronte. Frodo è pronto a cadere ma, come si suol dire, veniamo salvati dalla campanella, che in questo caso è il rinfresco su cui, insieme a tutti gli altri, ci fiondiamo affamati, che i giochi son fighi, ma vuoi mettere mangiare e sbevazzare?

Finalmente arriva il momento per me tanto atteso: l’Asta dei Giochi! Penso di essere l’unico di tutta la sala che si prepara come un forsennato per questa cosa. Mi stampo la lista dei giochi che Mauro invia a tutti i soci qualche giorno prima e me li studio, uno a uno, confronto i prezzi nuovo-usato, capisco cosa mi interessa, mi fisso dei limiti massimi di spesa su ogni gioco, faccio una classifica in base all’interesse che ho su ogni titolo. E, ve lo devo dire, la cosa funziona (anche se mi fa passare per un invasato, cosa che probabilmente sono): i 4 titoli che volevo assolutamente portare a casa li ho presi tutti.

Ecco i giochi che mi sono portato a casa: Undaunted: Stalingrad della Osprey, che ho già iniziato a giocare con Fede; Ardennes ’44 prima edizione della GMT; Black Swan della Ventonuovo Games, che ho ora ora sul tavolo della warroom e che sto studiando, primo block game della mia ludoteca!; Balkan Fury… e qui ho da dire due parole in più.
Fin da quando lessi sul numero VIII di Parabellum il bell’articolo di Roberto Carrosio “The Second World War”, divenni fan di questa serie della Diffraction Games. I giochi di questa serie cercano di riprodurre su scala operazionale tutta la Seconda Guerra Mondiale: tecnicamente, unendo tutti i giochi della serie e le mappe in essi contenuti si potrebbe ricreare una gigantesca mappa del mondo (o almeno, delle regioni interessate dal conflitto). La serie ha la sua punta di diamante nel gigantesco “Barbarossa” che con i suoi 7500 counter e le sue 20 mappe è davvero quello che si dice un gioco “monstre”. Da quella prima lettura ho approfondito questi giochi leggendo tantissimo al riguardo e quando ho scoperto che in asta c’era un titolo della serie, ho deciso che sarebbe stato mio. Balkan Fury tratta di tutte le operazioni che hanno avuto luogo nei Balcani e in Grecia dal ’39 al ’41 e per ora non ho ancora avuto il coraggio di approcciarmici ma state certi che questo avverrà e quando avverrà ve ne racconterò ogni esito qui sulle pagine della Via. (chiedo scusa qui di nuovo pubblicamente al presidente Mauro per averglielo sottratto dopo una agguerrita sfida all’ultima offerta, ma spero che la spiegazione di cui sopra renda giustizia al mio hype…).
Particolare soddisfazione anche per l’unico gioco messo in asta dal sottoscritto, Tiger Leader della DvG che fu il primo wargame da me acquistato quando iniziai questo cammino sulla Via del Grognard. Purtroppo con questo gioco non era mai scattata la scintilla ed era un po’ che pensavo di venderlo, per cui sono rimasto contento per il prezzo che ha raggiunto durante un’asta particolarmente agguerrita (e che fino a quasi la fine dell’asta ha tenuto il record di cifra ottenuta!).
Caso vuole che l’asta di Balkan Fury arrivi proprio come ultimo titolo battuto… ormai siamo in pochi davvero attivi, del nostro gruppo alessandrino sicuramente solo io: gli altri stentano a stare svegli e comunque hanno resistito solo perché mi vogliono bene XD

La domenica mattina abbiamo deciso di dedicarlo alla visita del bellissimo museo di Piana delle Orme. Io e Fede lo avevamo già visitato l’anno scorso con sommo piacere (vi rimando a questo post per una esauriente selezione fotografica), per cui non sto a raccontarvi le varie sale e le varie cose che si possono vedere. Giusto per cronaca e per farvi intendere la meraviglia che un nerd di cose militari può provare al suo interno, come prova documentale vi lascio questa fotografia di Frag e della sua carroarmatosessualità.


Durante la nostra visita al museo, in zona convention si tengono intanto le premiazioni del Vexillum 2023, che premia quelli che per Casus Belli sono stati i migliori giochi della passata stagione. Se volete approfondire vi lascio il video di Mauro Faina qua sotto.
Dopo essere riusciti a portare via Frag dal mercatino militare, ci concediamo una ultima pausa pranzo e svariati saluti, sighina pre partenza e ci rimettiamo in marcia, direzione terre piemontesi e casa. Siamo tutti un po’ stanchi e questo si può capire grazie ai simpatici giochi di parole che creiamo nel viaggio (associazione di idee e crea una storia collettiva una parola alla volta, che danno adito a simpatici siparietti tra il blasfemo, il pornogore e le allucinazioni post-cartone-di-acido) e a una lunghissima digressione sulla teoria narrativa dietro a Star Wars, il Signore degli Anelli e il Trono di Spade. Arriviamo in Alessandria che è già buio dopo aver cenato in autogrill e ci salutiamo mentre l’addetto alla logistica ci riporta, ad uno ad uno, alle rispettive magioni.
Anche quest’anno è stato un grande raduno. Per me rivedere tanti amici wargamer e parlare per tre giorni di cose che mi piacciono, stare con gli amici di sempre e cazzeggiare allegramente, giocare, giocare, giocare, comprare all’asta i giochi che volevo, rivedere il museo è qualcosa di impagabile! Sono già qui che penso al prossimo anno! Per quanto riguarda la compagine delle lugubri terre basso padane, non so se questa esperienza sia stata o meno illuminante sulla loro personale Via del Grognard… sicuramente sono stati giorni in cui la nostra amicizia, se ancora ce n’era bisogno, si è rafforzata e resa ancora più indissolubile!
E Wargame Days, ci vediamo l’anno prossimo!

